Ho ritrovato sul web un nostro comunicato del 17 ottobre del 2007. A proposito di Expo: ora tutti dicono, compreso esponenti della destra regionale, che è stato un errore utilizzare aree private e che la speculazione che incombe va gestita. Giusto. Ora che abbiamo perso più di due anni, vale la pena di leggere quello che avevamo detto allora. Passando per pirla, ovviamente. Allora, chiedemmo anche di non scegliere aree votate a interessi speculativi e magari di utilizzare aree già compromesse, per evitare di consumare del suolo agricolo. Promotori dell'iniziativa furono Carlo e Marcello.
Expo 2015: Verdi favorevoli ma zero consumo di territorio
I Verdi sono favorevoli alla candidatura di Milano a sede dell’Expo 2015, a patto che l’evento non diventi l’ennesima occasione per cementificare e congestionare ulteriormente il territorio. Così Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro, consiglieri regionali dei Verdi.
«La discussione sulla candidatura non può essere disgiunta», spiegano, «dalla modalità con cui saranno realizzati gli interventi, a cominciare dei nuovi padiglioni espositivi che dovranno sorgere nei pressi della Fiera di Rho Pero, nell’unica area agricola rimasta nelle vicinanze del nuovo polo fieristico».
Ed aggiungono: «Con l’Ordine del giorno presentato oggi da Verdi, Riccardo Sarfatti e Pippo Civati del Pd, Agostinelli e Mullbahuer (Prc), Arturo Squassina (Sd) e Stefano Zamponi (Idv), su cui il Pd si è astenuto, abbiamo chiesto che da subito venga stabilito che le nuove realizzazioni espositive siano compensate con massicci interventi di forestazione nei parchi di cintura milanese (Parco Sud, Parco Nord ecc), che il quartiere residenziale che prenderà il posto dei padiglioni che saranno dimessi terminato l’evento, sia a impatto zero, in cui la mobilità sia esclusivamente pedonale, pubblica e ciclabile e l’energia sia rinnovabile».
«L’Expo», proseguono Monguzzi e Saponaro, «deve essere insomma un’occasione per creare uno sviluppo realmente sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Per questo è inoltre indispensabile che l’evento non diventi il pretesto per la realizzazione di opere inutili e insostenibili per Milano e la Lombardia. Chiediamo quindi», concludono, «che il Consiglio regionale istituisca una Commissione speciale che possa avvalersi di esperti per monitorare l’ideazione e l’esecuzione dei progetti legati all’evento espositivo qualora Milano dovesse spuntarla sulla candidatura di Smirne».
P.S.: mentre scrivo, l'incredibile assessore della giunta regionale, ospite da Lerner, dice che non ci sono nominati di CL nelle partecipate lombarde. Chissà che di tutta questa storia non si occupi il Gorilla del Crodino…

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