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alcune migliaia di perseguitati non hanno potuto raggiungere le coste italiane e salvarsi. Leggete qui e qui, a proposito di respingimenti.

Fino a due anni fa all’inizio dell’estate i titoli sulla «emergenza Lampedusa» riempivano le prime pagine. Quest’anno l’«emergenza» è finita. E il ministro Maroni se ne gloria. Ma tace, come quasi tutti i media, sul costo di questo meschino trionfo in termini di vite umane. Il costo è la condanna a morte di centinaia di uomini e di donne. I conti sono semplici: dal 2008 al 2009 le domande d’asilo – che per la metà venivano accolte – si sono dimezzate (da 15.000 a 8000). E il calo continua nel 2010. C’è la sicurezza statistica che alcune migliaia di perseguitati non hanno potuto raggiungere le coste italiane e salvarsi. Alcune migliaia di persone. Una briciola rispetto agli ingressi illegali che infatti, via terra, continuano massicci. I respingimenti hanno bloccato solo i disperati che fuggivano da dittature feroci e dalle guerre. Per assecondare la propaganda della Lega Nord il governo si è fatto complice di un crimine contro l’umanità. E i media – che in passato avevano dato un contributo determinante nella creazione della falsa “emergenza Lampedusa” – ora quasi coralmente tacciono. Ci sono dei bavagli che il sistema dell’informazione si è messa da tempo, senza bisogno di alcuna legge.

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