Quei bravissimi ragazzi dello Spazio della politica forse non lo sanno, ma in Italia c’è qualcuno che fa quello che Miliband propone. Qualcuno che sostiene che le iniziative politiche si interpretano così, come se si trattasse di un social network “dal vivo”, con le persone che devono soprattutto incontrarsi e sentirsi protagoniste. Perché nessuno vuole più prendere parte a un rito, ma trovare il proprio modo di partecipare, appunto, all’insegna del concetto principale: la condivisione. Relazioni e non gerarchie, rete e non piramide, perché tutti quelli che hanno qualcosa da dire (e si sentono di dirlo) possano farlo. Perché c’è bisogno che a chi ci dice «siete tutti uguali», si risponda: «sì, siamo tutti uguali». Noi e i cittadini. E tutto questo si deve vedere e sentire.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti