Per capire che la storia della Grecia parla anche di noi. Che abbiamo, in particolare, una parte del Paese che ha difficoltà strutturali che peggiorano ogni anno che passa, che non possiamo fare finta di niente, che non possiamo lasciare il tema a Tremonti e alla Lega, che dobbiamo muoverci immediatamente, che forse dovremmo dirlo, anche, senza aver paura di passare per antipatici, perché è il contrario, perché ci vuole un pensiero per il Sud e per l’Italia, il coraggio di cambiare, la voglia di invertire la rotta, la consapevolezza di dover essere ineccepibili. Che il mio amato coefficiente di Gini andrebbe usato anche a livello territoriale, senza per forza doverci limitare alla stupida polemica estiva sulle gabbie salariali, senza aspettare il federalismo messianico (anche questo proviene da Delfi o, forse, dalla Sibilla), senza continuare a predicare bene e a fare il contrario (come pare di capire stia succedendo in Sicilia, con l’ennesima ondata di assunzioni). Acropolis now, titola l’Economist. Ecco. Perché fanno riderissimo le dimissioni di Scajola, fanno pensare le marce (e le retromarce) su Roma di Gianfranco Fini, tutto sommato diverte Massimo The Wrestler D’Alema, però, forse, dovremmo pensare alle cose che contano. Ci proviamo?

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