Abbiamo perso Mantova. Sorpresa sui giornali e nel gruppo dirigente del Pd. Peccato che a Mantova tutti lo sapessero o lo temessero. Peccato che il malumore verso la gestione politica e amministrativa fosse arrivato alle stelle mesi e mesi fa. Peccato che qualcuno avesse chiesto una riflessione un anno fa, perché oltre alla fuoriuscita di molti esponenti dell’ala cattolica, lo scontento fosse altissimo anche nella parte laica del Pd. Peccato che ora sia un po’ troppo tardi per capire chi avesse ragione e chi torto. Peccato che si sia andati diritti, senza cambiare nulla. Peccato che non è vero che si sia perso, perché le Regionali, a Mantova, sono andate molto meglio delle Comunali (si parla di quasi 10 punti in più, e tutti a parlare di questione del Nord senza averne capito un accidenti). Peccato che nessuno sia intervenuto, nemmeno quelli che ora parlano degli errori degli altri: hanno ragione, perché gli errori si commettono quando si fa qualcosa, quando non si fa nulla è molto difficile anche sbagliare. Peccato che si siano tenute le primarie troppo tardi, di malavoglia, come al solito, e peccato che chi ha preso il 40% in quelle primarie non sia stato coinvolto successivamente. Peccato che a chi ha chiesto, sommessamente: «vi serve una mano?», sia stato risposto: «no, grazie, facciamo noi». Peccato che in Lombardia ci rimangano solo Lecco e Lodi (e Sondrio, mi correggono), che non sono esattamente i capoluoghi strategici della regione. Peccato.

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