Se, per caso, sono nel Lazio e in Lombardia (solo in quelle due regioni, però) e mi presento con un numero di firme insufficiente, alcune a matita, altre senza timbro, altre senza data e luogo, altre ancora senza certificatore, perché ho fatto tardi con alcune candidature di prestigio (una su tutte l'igienista dentale che mi ha tanto aiutato), quando arriva la scadenza di mezzogiorno non mi presento all'ufficio competente, ma rimango nell'atrio, con le firme nella borsa, posso poi chiedere che i termini siano riaperti, a un certo punto, e di poterne discutere dopo l'esito del voto, perché io le firme, anche se non tutte a posto, ce le avevo, nella borsa a mezzogiorno, mica ero tenuto anche a farle vedere. Se sono in Liguria o in Molise non posso, però. Ovviamente, fino alla data in cui mi sono presentato senza tutte le firme e senza depositarle in orario, non potevo saperlo. Poi, qualche giorno dopo, una norma interpretativa, che non interviene mica su un caso concreto, mi ha dato la possibilità di tornare in gioco, di andare al Tar e di fare anche la voce grossa. Pensate che spiegava proprio le cose che avevo fatto io, le altre no, si riferiva proprio al mio caso unico e sorprendente. E sapete perché? Perché il decreto l'ho fatto io. L'Italia è il Paese che amo.

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