Marco Cappato (che ringrazio) risponde ai messaggi inviati da molti lettori del blog e inizialmente diretti a Emma Bonino. In questo povero Paese anche i Radicali assomigliano a Casini. Dice Cappato che se vanno da soli tolgono più voti a destra che a sinistra. Faccio timidamente notare che se fossero venuti con la sinistra anche in Lombardia (e non solo dove, a sentir loro si vince), avrebbero portato tutti i loro voti alla sinistra (senza confondere ulteriormente gli elettori). A questo punto, per ritorsione, mi candido a Viterbo (ah, ovviamente anche al curioso caso di una-candidata-presidente-sostenuta-lealmente-dal-Pd-che-si-candida-in-alternativa-al-Pd-in-un’altra-regione-come-consigliere quasi nessuno fa caso: anzi Bersani, dice Cappato, è d’accordo!).

Caro Pippo,

sì, è necessario -o perlomeno utile ed opportuno- che Emma Bonino guidi la Lista Bonino a mio sostegno come candidato presidente della Lombardia. Perché? Paragrafando la frase di benvenuto del tuo sito potrei rispondere "perché no?", visto che le leggi elettorali le avete sempre fatte voi (permettimi di usare il "voi" in questa risposta… mi riferisco alla storia e all’attualità del partito di cui fai parte), anche contro la volontà popolare e referendaria. Se le vostre leggi proporzionalistiche e partitocratiche consentono le candidature multiple, perché non provate a cambiarle, invece di rimproverare proprio a noi di usarle legalmente? Perché non sostenete la nostra proposta di sistemi davvero maggioritari e uninominali?

Ma veniamo ai "perché sì". Ne seleziono due: Primo, perché non c’è democrazia in Italia, e noi cerchiamo di resistere: la candidatura di Emma Bonino è stata finora l’unico fatto attraverso il quale una percentuale pur minima di cittadini lombardi ha appreso dell’esistenza della nostra lista e della mia candidatura; certo sarebbe bello potersi presentare agli elettori nei salotti tv, come fate voi, o Di Pietro o tutti glialtri. Ma il potere televisivo, di destra e di sinistra, continua a impedircelo, come documentiamo costantemente, nel vostro disinteresse; Secondo, perché siamo un partito, non una succursale del Pd: abbiamo degli obiettivi (abbattere questo regime anti-democratico) che purtroppo finora sono solo nostri; e non siamo parte della coalizione di centrosinistra, per il semplice fatto che questa coalizione a livello nazionale non esiste (non si sa chi ne farebbe parte, con quali regole, con quali sedi di dibattito e decisione). Se si farà un sistema anglosassone, saremo felici di sciogliere il nostro soggetto elettorale. Non prima. Il sostegno del Pd alla candidatura presentata dalla Lista Bonino-Pannella nel Lazio ha cambiato molte cose. In meglio. Perché finalmente è possibile un’alleanza politica tra la sinistra ufficiale italiana e il movimento radicale. In questa alleanza noi vorremmo portare la nostra storia, credibilità e autonomia anche nei confronti dell’elettorato deluso di centrodestra. E’ il nostro valore aggiunto, grazie al quale, cercheremo di dare una mano a che la destra NON vinca le elezioni in altre regioni a rischio, come il Piemonte e la Liguria. La candidatura di Emma in Lombardia contribuisce a sottolineare proprio quell’autonomia, grazie alla quale (come i dati dei flussi elettorali pubblicati dall’Istituto Cattaneo dimostrano) alle europee abbiamo tolto più voti a destra che a sinistra. Se invece rinunciassimo a presentarci "alzando tutte le nostre bandiere" (o almeno quelle che siamo liberi di alzare), anche il nostro valore aggiunto -persino per il PD- finerebbe per essere compromesso. La mia impressione è che Bersani lo abbia capito, e per questo il "patto di consultazione", senza precedenti, tra il Pd e noi continua e potrà portare buoni risultati.

Marco Cappato

P.S.: la prossima volta che mi vuoi fare una domanda, per favore fammela, senza bisogno che io debba andarla a trovare sul tuo blog 🙂 grazie

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