Ecco a voi la presentazione dell’iniziativa di domani, che si terrà alle ore 14.30, presso l’Acquario civico di Milano, in via Gadio, 2.

Da tempo se ne discute: uno dei principali problemi del Pd è entrare in relazioni più forti e continue con il mondo della microimpresa e dell’artigianato. È difficile trovare chiavi di lettura, sconfiggere i luoghi comuni, superare i pregiudizi. Una delle vie maestre per aprire un confronto con i ceti produttivi è quello di assumere la sfida della green economy non come se si trattasse soltanto di un’idea regolativa o, forse, di uno slogan, ma come un impegno quotidiano, da condividere in primis con il sistema produttivo, con il green artigiano che fa i green serramenti e installa i pannelli solari per una casa più green di prima. Coinvolgendo in questo percorso gli amministratori locali, che in questo campo si sono dimostrati molto più innovativi delle stesse politiche nazionali che li avrebbero dovuti guidare. Oppure pensiamo al settore edilizio e al consumo di suolo, alla possibilità di rovesciare uno schema, abbandonando strade eminentemente speculative a favore di un’edilizia di qualità, che possa diventare qualcosa di prezioso in senso ambientale e, anche, commerciale. Oppure pensiamo alle nuove tecnologie, che non sono più avversarie dell’ambiente, come si credeva fino a qualche tempo fa: sono sue alleate, forse le più credibili. Pasquale Pistorio ripete ogni volta che può: «con l’ambiente ci si guadagna», grazie soprattutto ad una migliore gestione delle risorse. Oltre a essere dilettevole, insomma, l’ambiente è anche utile, come mai lo è stato prima. Scrive Francesca Santolini nel bel libro che ha curato, in uscita per i tipi di Marsilio (Passione verde): «qualcosa sta cambiando, anche se non per merito dei governi. E qualcosa è già cambiato al livello delle comunità locali, che la politica ambientale se la fanno da sole». Così come da soli si stanno muovendo produttori e contribuenti. Anche e soprattutto in Lombardia, una regione che potrebbe diventare leader a livello europeo di questo tipo di politiche, offrendo una via d’uscita concreta alle proprie imprese, selezionando i progetti più innovativi, avviando percorsi che coinvolgano il suo intero sistema produttivo. In attesa di avere un governo degno di questo nome, che sia capace di interpretare la sfida ambientale, dedichiamoci noi a questa missione culturale, economica e, insomma, politica. Nel Pd non è più il caso di dividersi (almeno su questi argomenti), ma di trovare una direzione comune. E vincente. Domani pomeriggio a Milano, all’Acquario civico, inizia questo viaggio. Dalla Lombardia, attraverso il verde, per andare molto lontano.

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