Perfetta analisi di Michele Serra su Repubblica. La domanda è politica:

Con chi è alleato, o intende allearsi, il Pd di Bersani? Con l’Idv di Di Pietro o con il centro di Casini e forse Rutelli? Guarda agli elettori moderati, magari anche ai delusi del centrodestra, o intende mantenere il rapporto con l’Idv e recuperare alla sua sinistra l’otto per cento di voti dispersi alle ultime elezioni (più la notevolissima percentuali di astenuti)?

Questo è il punto. E, allora, parto anch’io dall’esigenza di ritrovare un po’ di strategia, al di là dei tatticismi. Per quanto riguarda i casi specifici, vado per punti, cercando di essere costruttivo (altrimenti poi si offendono tutti, perché è il partito degli ‘offendini’). E sono le stesse cose che vado ripetendo da settimane.

1. In Umbria ci sono due candidati? Benissimo. Primarie (ammesso che ci sia l’accordo di tutti per superare il ‘piccolo’ problema statutario che riguarda il terzo mandato di Rita Lorenzetti – e personalmente mi augurerei che ci fosse, ma solo perché siamo nell’emergenza più totale).
2. Nel Lazio, c’è Bonino. Se per il Pd si candida qualcuno di alto profilo, Bonino potrebbbe, credo, ripensarci. Altrimenti andrebbe da sola e per il Pd sarebbero i guai definitivi in una situazione già compromessa. Ci vuole una figura come quella di Marino o di Zingaretti (e penso che anche Veltroni ci abbia fatto un pensierino).
3. Puglia: immagino che si voglia candidare Boccia, senza fare le primarie, cercando di far ritirare Vendola, in ragione del fatto che il primo sarebbe sostenuto anche dall’Udc (e dimenticando che il secondo ha un grande consenso a sinistra e anche in una parte significativa del Pd). Non mi pare una grande soluzione: se Vendola rimane in campo, si verifica la stessa situazione del Lazio. Forse sarebbe meglio, anche in questo caso, fare un passo in più, per coinvolgere Vendola, senza umiliarlo, come è stato fatto finora.

E ora la formula di rito: sono certo che Bersani prenderà in considerazione queste mie riflessioni e quelle, ben più solide, di tanti altri. Del resto, è il segretario di tutti (di un gran partito con grandi ambizioni) e saprà tenere insieme una forza politica che è ancor più frammentata dello scorso anno: ricordate? Si diceva che a giugno il Pd non ci sarebbe stato più. Non vorrei che gli uccellacci avessero solo sbagliato l’anno.

P.S.: resta da capire come mai tutte queste cose non siano state affrontate per tempo, ma non voglio essere polemico.
P.S./2: so benissimo che le soluzioni che propongo non sono quelle ‘ideali’, ma, che cosa ci volete fare, sono stato eletto solo qualche settimana fa e ho avuto troppo poco tempo per potermi occupare dell’affaire Regionali. 🙂

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