Michele Serra ci scherza su:

È stato il suo sano pragmatismo settentrionale a ispirare al segretario del Pd Pier Luigi Bersani la scelta di non aderire al No-B-Day. Bersani ha calcolato che i trecentomila italiani presenti alla manifestazione erano molti di meno dei 59 milioni e settecentomila italiani assenti. Per dare dimostrazione pratica del suo ragionamento politico, ha usato la stadera che tiene sempre sulla scrivania: su un piatto ha messo trecento grammi di patate, sull’altro 59 chili e sette etti, sempre di patate. “Vedete?”, ha detto ai suoi collaboratori, “che cosa vi avevo detto? Uno dei due piatti è molto più pesante dell’altro. E sapete perché? Perché 59 chili sono molto di più di trecento grammi. Adesso abbiamo utilizzato le patate, ma il risultato non cambierebbe se al posto delle patate noi usassimo, per esempio, granaglie, oppure trucioli di laminato. Io tengo sempre un po’ di trucioli di laminato in garage, possono tornare comodi. Volete che ripeta la dimostrazione con i trucioli di laminato? Oppure vi ho già convinti così? Essendo noi un partito di massa, che cosa vi suggerisce il buon senso? Dobbiamo stare con i trecentomila o dobbiamo stare con i 59 milioni e rotti?… Certo, se ogni volta che parlo vi addormentate, qui non la finiamo più”. Su questa saggia falsariga, Bersani prepara le mosse future.
Edmondo Berselli, invece, si preoccupa:
Negli ipermercati delle Coop i clienti vanno a caccia di sconti e di prodotti sotto costo. Questo dato commerciale, non appaia un paradosso, è un primo indizio che ci sono due o tre cose da sapere sul Partito democratico, sulla sua condizione sociale, sul suo elettorato. E in questo senso aiuta molto l’indagine svolta nei primi giorni di dicembre da Ipsos per ‘Il Sole 24 Ore’. I dati disponibili risultano impressionanti rispetto alla tradizione: perché dimostrano che il berlusconiano Popolo della libertà ha costruito un blocco sociale apparentemente inscalfibile, e dalle caratteristiche addirittura impensabili. L’alleanza con la Lega rende maggioritaria la destra fra gli operai, i pensionati, i disoccupati, le casalinghe, oltre che ovviamente fra gli imprenditori, i professionisti e i commercianti, e territorialmente nel Sud del Paese.
Il busillis, dice Berselli, è proprio questo. Come recuperare terreno? Con quali argomenti? Berselli ricorda la «sintesi prodiana», che «si è persa» e che andrebbe «recuperata». Vero. Però, ora il berlusconismo è ancora più forte. E anche se l’Espresso mette in copertina un «B scaduto», non è affatto scaduta la sua politica e la contro-cultura che ha immesso nel dibattito pubblico italiano (che, infatti, non esiste quasi più). E, grazie all’alleanza con la Lega, B se ne frega di tutte le nostre analisi e procede. Cosa deve fare il Pd? Dimostrarsi alternativo (davvero) a questo non-progetto politico, denunciare ogni giorno la brutalità del discorso altrui, smetterla di discutere se si è anti-berlusconiani o se non lo si è, rivolgersi con cinque proposte chiare sui temi che riguardano la vita delle persone. Perché sia nei confronti del popolo viola, sia nei confronti del «piccolo produttore di trucioli», noi dobbiamo (!) avere qualcosa da dire. E non basta dire che bisogna mettere al centro il lavoro e l’economia, bisogna informare le persone costantemente e fare proposte forti e chiare, come lo sono il contratto unico, la partecipazione azionaria dei dipendenti, un fisco semplificato e più comprensibile, attraverso il quale rilanciare la questione fiscale. E un’idea di società che tenga insieme queste ‘cose’, a favore di un utile diffuso e collettivo, rispetto all’individualismo esasperato con cui gli altri hanno costruito tutti i loro successi: facendo capire, anche ai più riottosi, che così «ci si guadagna» molto di più che a fare da soli. E qui c’entra la legalità, e c’entra l’ambiente, e c’entra la scuola: insomma, un Paese che investa su se stesso. Sono andato «di persona, personalmente» al No-B day e, dopo le feste natalizie, riprenderò a frequentare capannoni, perché le due cose non sono incompatibili. Anzi.

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