No al ritorno al nucleare, sì all’efficienza energetica e alle rinnovabili. La petizione degli Insostenibili e degli Ecologisti democratici, promossa da Maria Berrini, Stefano Facchi, Carlo Monguzzi e dal vostro affezionatissimo. Il nostro comunicato stampa:

«Regione Lombardia dica no al nucleare di Berlusconi e investa su energie rinnovabili ed efficienza energetica. No al ritorno all’energia atomica, troppo costosa, insicura e imposta per decreto». È in sostanza la richiesta contenuta nella petizione indirizzata al presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, lanciata oggi dagli esponenti lombardi del PD Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi, Consiglieri regionali, Stefano Facchi, responsabile Ecodem, e Maria Berrini, responsabile dell’istituto di Ricerche Ambiente Italia. «Una prima occasione per raccogliere firme – spiegano i promotori – sarà l’iniziativa Mille piazze per l’Alternativa, la manifestazione nazionale del PD in programma nel prossimo fine settimana, durante la quale in decine di centri urbani lombardi chiederemo al governo interventi urgenti contro la crisi e di sostegno alle famiglie, ai giovani, ai disoccupati». “Grazie ai circoli del PD – dicono ancora – che vorranno utilizzare questo strumento chiederemo ai cittadini anche una firma contro il nucleare e per un’energia democratica, fondata soprattutto su rinnovabili, microgenerazione e risparmio, capace di attivare piccola impresa e occupazione diffuse rispetto alla scarna e pericolosa prospettiva offerta dall’energia atomica. Formigoni deve uscire dall’imbarazzante silenzio dietro cui si è trincerato e dire ai lombardi se vuole o no il nucleare”. La petizione è scaricabile e può essere sottoscritta anche on line sul sito www.glinsostenibili.wordpress.com, attivato da Civati e Monguzzi. «Il sito – dicono – è uno degli strumenti per denunciare politiche insostenibili e per proporre invece, con notizie, studi, ricerche e video interviste, politiche praticabili e compatibili con tutela dell’ambiente e rilancio dell’occupazione, ad esempio attraverso energie rinnovabili e risparmio energetico». «Il governo Berlusconi – si legge nella petizione – ha approvato un decreto che toglie ogni ruolo alle Regioni e agli Enti locali dei territori coinvolti e prevede che le centrali possano essere realizzate contro il loro parere. Gli impianti sarebbero equiparati ad installazioni militari e le informazioni sul loro funzionamento inaccessibili ai cittadini».  «Il governo della regione Lombardia – si legge ancora – resta in imbarazzato silenzio davanti alle imposizioni dall’alto che prevedono di installare almeno 2 centrali nucleari a due passi dai confini regionali, lungo il fiume Po (tra i probabili siti ci sono Caorso in Emilia e Trino Vercellese in Piemonte)». «L’energia nucleare – dice ancora la petizione – è una fonte energetica più costosa di altre, che non ha risolto i problemi dello smaltimento delle scorie, utilizza l’uranio, una fonte sempre più scarsa, e si fonda su un progetto vecchio in partenza, che se avviato non vedrebbe la luce prima di 10 anni, quando il resto del mondo avrà già investito in soluzioni più moderne e meno costose”. La petizione chiede a Regione Lombardia di fare ricorso, come hanno già fatto diverse regioni italiane, contro il decreto del governo che riapre le porte al nucleare; di adottare obiettivi più coraggiosi di riduzione dei gas inquinanti e climalteranti; di destinare risorse adeguate a rinnovabili e risparmio energetico e per riorientare l’economia lombarda verso nuove e più sostenibili produzioni.

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