Aula del Consiglio regionale. Il Documento di programmazione economico-finanziaria è simile a quello dell’anno scorso. Quasi uguale. Senza novità, anzi, in perfetta continuità con i documenti presentati nel corso di questa legislatura che volge al tramonto. Eppure qualcosa è cambiato. Eppure la crisi sta cambiando i connotati del nostro sistema produttivo. Eppure la cassa integrazione esplode in ogni settore, eppure gli operatori chiedono aiuto. La povertà aumenta, ma non è un problema per la nostra ‘celeste’ istituzione. Debolissimo il quadro per Expo 2015 (quel grande evento che sembra ogni giorno di più una fata morgana), debolissima la riflessione sulla mobilità (con buona pace per la corrente dei Pendolari democratici che da anni promuovo), incerto il profilo sulle questioni dell’innovazione e sul campo ambientale, uno dei temi fondamentali delle politiche regionali (altro che Kyoto, qui aumentano le emissioni di anidride carbonica e di iniziative del tutto inutili, con il nucleare sullo sfondo). La Lombardia è senza idee, questa è la verità. E l’anno prossimo è il caso di ricordarlo agli elettori. Che ne dite?

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