Democratici in preda ad una crisi di nervi. In una intervista alla Stampa di venerdì, Rosy Bindi attacca Francesco Rutelli (in sintesi: se non crede nel Pd, ne tragga le conseguenze e se ne vada), Paola Binetti, dal teocampo che presidia, minaccia ogni volta che può: se vince Marino, è lei che se ne va (senza nemmeno che glielo debba chiedere Bindi). Tutti ovviamente replicano a tutti, come al solito. Nessuno che dica, non fa niente, lasciamo perdere. I due principali schieramenti del congresso del Pd tradiscono una certa tensione. E l’impressione è che intendano andare avanti così fino alla fine del Congresso e negli anni a venire, esattamente come hanno fatto finora. Nel frattempo, Debora rilancia con le ormai mitiche pagelle: qualcuno, chiamato alla risposta, abbozza, qualcun altro ci va giù pesante, come si dice dalle mie parti. Mi pare che così non si vada molto lontano. E che il vero rischio sia che questo partito rimanga senza voto. O, quel che è peggio, senza voti. Un obiettivo alla nostra portata. Diamoci dentro: come diceva uno slogan fortunato, si può fare.

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