Oleg Curci non solo accetta l’invito, ma immediatamente rilancia. E scrive (a me e un po’ a tutti i democratici):

Il prossimo 21 marzo 2009, a Roma, è stata convocata l’assemblea dei coordinatori di circolo del PD, con una mossa semplice, ma intuitivamente geniale, dal Segretario Dario Franceschini. Ciò rende tutti consapevoli del fatto che, sia dal punto di vista politico che organizzativo, c’è molto da lavorare investendo fortemente sul capitale umano diffuso cioè sulla gente dei circoli (fondatori, aderenti, simpatizzanti ) promuovendo il confronto ed incentivando la produzione politica di idee e soluzioni. L’idea dei “Circoli virtuosi” parte da qui: dalla volontà di raccogliere, identificare e portare a conoscenza di tutti una banca dati delle iniziative originali ed innovative dei circoli, degli strumenti di propaganda e comunicazione, dell’organizzazione in generale, delle problematiche quotidiane e della produzione politica di soluzioni e progetti, e non ultime delle difficoltà economiche e logistiche. L’intenzione è quella di riunire i circoli in una rete, così da per poter fornire risposte ed aiuto, per far circolare meglio idee e pensieri, per non far soffrire di sindrome dell’abbandono tutti i coordinatori ed iscritti che troppo spesso chiedono risposte che non ottengono. Noi, però, sappiamo che la base di partenza è solida: i circoli ci sono e lavorano cercando, e spesso trovando, quell’unità che si è smarrita altrove. Creiamo un database ove dentro ci sia ciò che diciamo, pensiamo e facciamo nei nostri circoli, infiliamoci dentro proposte, richieste, problemi e mettiamo tutto a disposizione di tutti. Creiamo un punto d’ascolto attivo a livello nazionale, ove poter portare l’inascoltato e dove, per esempio, il circolo di Trieste potrebbe avere la soluzione per un problema che il circolo di Catania non riesce a trovare, avendo forse già affrontato lo stesso problema. Creiamo, quindi, un punto dove poter fornire risposte e soluzioni ai problemi, ma anche ove e soprattutto raccogliere proposte e suggerimenti da convidere. L’assemblea del 21 deve essere l’occasione giusta per far sentire realmente la voce del profondo, e ricordando sempre che lo statuto prevede la consultazione degli iscritti, non lasciamoci trascinare come spettatori passivi, ma portiamo la nostra voce, espressione della voce degli iscritti, ove troppo spesso non è ascoltata: uniamo tutto il patrimonio umano che abbiamo. Siamo convinti che sia giunto il momento di aiutare questo partito a crescere davvero, a fare quel salto di qualità per renderlo protagonista della storia del paese.

Chi è interessato, scriva qui.

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