i scrive Peter Calò da Bolzano e mi inoltra una email inviata al segretario nazionale, Dario Franceschini. Parla di Europee e dice cose condivisibili, soprattutto in questo passaggio, che riporto senza ulteriori commenti (anche perché, a scanso di ulteriori equivoci, non sono candidato): «…servono profili politici e professionali specifici che, spesso, non coincidono con le figure inserite nelle liste che i partiti italiani presentano alle elezioni. Una proposta politica nuova e vigorosa potrà forse evitare di dover trovare posto a politici non diversamente collocabili o ad obbedire alla dittatura del volto noto purchessia: “altrimenti con collegi così ampi non ci riconosce nessuno…”. Spiegare con chiarezza che questo partito è in grado di selezionare la sua classe dirigente e di indirizzarla dove meglio potrà dare il suo contributo mi pare più rivoluzionario di tante roboanti dichiarazioni; individuando dei capilista – credibili, rappresentativi e noti – tra i nostri dirigenti politici, si potrebbe poi congegnare una lista di figure con le caratteristiche che ho sommariamente delineato e fare di ciò il perno della nostra campagna elettorale e del nostro manifesto politico. Come e più di me credo che il PD abbia un enorme patrimonio di donne e uomini, anche non troppo anziani… da valorizzare, che non aspettano altro che una virata meritocratica e trasparente nelle scelte politiche del nostro partito».

P.S.: mi permetto di sottolineare soltanto la litote fenomenale «non troppo anziani» e l’aggettivo «vigoroso» a proposito della nostra proposta politica.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti