Progetto di legge 366 d’iniziativa della giunta regionale, in discussione oggi in commissione Cultura. Il testo modifica la bellezza di 8 leggi regionali che riguardano la Cultura. I musei d’interesse locale, il patrimonio di valore ambientale storico, architettonico, artistico ed archeologico, i sistemi bibliotecari, la promozione educativa e culturale, i sistemi integrati dei beni culturali, i beni culturali immateriali: tutte cose che prima passavano in commissione e/o in Consiglio e che verranno decise soltanto dalla giunta regionale. Semplificazione, la chiamano: in realtà si tratta del completo esautoramento del Consiglio in campo culturale. Il caso più curioso è quello della L. 81/85: il «programma triennale regionale» diventerà la «delibera regionale», perché il programma sarebbe di competenza del Consiglio (che ha nella programmazione una delle sue prerogative), mentre la delibera è della Giunta (che, appunto, delibera). Semplice, no? Loro con i sinonimi (che non lo sono), noi con i contrari. Nel senso dei voti. La maggioranza non è intervenuta, perché la legge imbarazzava più di un consigliere: forse con il Pdl 366 sono da intendersi abrogati anche loro.

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