Odio le moratorie (a parte l’unica seria, quella della pena di morte). Faccio, però, una proposta, alla luce dell’antica esperienza condivisa con Alberto rispetto ai luogocomunismi: basta con gli annunci, con i proclami, e con il dover essere. Oggi l’Unità pubblica un’intervista a Maurizio Martina, che dice, con parole sue, cose analoghe («Il rinnovamento? Non facciamolo solo a parole»). Ecco. Vale per tutti, però. Anche in Lombardia. Non diciamo quello che faremo, facciamo quello che abbiamo detto.

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