E’ tempo di migrare. Ci ha già pensato Barenghi, alla citazione più facile che ci sia per commentare i dati elettorali abruzzesi. E mentre i nostri dirigenti s’interrogano sull’Udc e sulle alleanze, si scopre la cosa più ovvia. Che non sono andati a votare in tantissimi (la metà degli elettori) e che di questi siano stati soprattutto i giovani a rimanere a casa. E’ il dato, determinato dal “piccolo particolare” della questione morale, che è all’origine dei risultati intorno ai quali tutti dibattono. Non so, davvero, come si faccia a non partire da qui. E non da frasi del tipo: «speriamo che Di Pietro capisca come si fa politica» (lui). Però c’è anche qualcuno che ragiona. E dice: «Non è questo il punto. Il punto siamo noi, la nostra identità, il nostro nuovo profilo etico». E aggiunge: «Preferisco pagare un prezzo elettorale subito che compromettere la costruzione di un partito riformista necessario al Paese». Speriamo che lo ascoltino, questo qualcuno. Anche perché è Walter Veltroni. P.S.: Del Turco dichiara di essere «proprio felice» («che gioia», esulta). Del resto, lui non ha fatto votare il candidato del centrosinistra. Anzi, ha fatto campagna contro, anche se ha perso nel suo paesino. Punta alle Europee, annuncia. Nella stessa intervista stronca anche Il giovane Holden. E’ giusto così. Nemmeno lui è andato a votare.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti