Mi chiama Marta e mi chiede: hai per caso notizie del Pd? No, rispondo, ma forse è meglio così. Perché le settimane estive sono state un po’ tristi e un po’ deludenti. Tutti aspettano settembre, il momento della riscossa, con una tale insistenza che, se questa maledetta riscossa non dovesse arrivare, sarebbero guai. Per prepararci nel migliore dei modi alla ripresa e alla politica d’autunno, oltre alla stagione delle Feste, dei grembiuli e dei dibattiti (stagione che per me riprende il 31 agosto a Lodi), annuncio fin d’ora che personalmente mi darò da fare perché l’occasione del tesseramento non sia vissuta in modo burocratico. Farò tessere, insomma, portandole «casa per casa», con la ‘d’ del Pd che sta per ‘delivery’. Seguendo il filo delle tessere – che è anche, per certi versi, il famoso filo da tessere – proseguirò nel mio viaggio per capire come dobbiamo costruire il Pd, partendo da quello che ci chiedono le persone che vi aderiscono o vi aderirebbero. Il tesseramento come grande consultazione delle democratiche e dei democratici. Per passare, per una volta, dalle parole ai fatti.

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