E’ sicuramente uno dei libri dell’estate, sicuramente il libro dell’extate. L’ha scritto Jean-Marc Parisis, s’intitola Prima, durante, dopo, lo pubblica Bompiani. Le prime quaranta pagine sono letteralmente folgoranti. Le ultime quaranta sono perfettamente alienanti. E’ la storia di un amore e del suo rovesciamento, anzi, per la precisione, è la storia di un amore e del suo contrario. Il protagonista scrive canzoni d’amore, ma l’amore non lo conosce e l’amore finirà per travolgerlo. Le lei sono due. Entrambe escono di scena senza un motivo, benché, potremmo dire, per motivi opposti. Leggendolo, ho spesso pensato che Parisis avesse plagiato una mia recente relazione (se così si può chiamare). Pensandoci, però, Parisis ha scritto il libro molto prima che io potessi riviverlo. E, come sempre (anche in Prima, durante, dopo), non c’è davvero nulla di originale nelle pene d’amore perdute. La differenza sta tutta nel saperle raccontare. E Parisis in questo senso, è Un Grande. La frase del libro: «A quella festa non conoscevo nessuno, però conoscevo il cameriere».

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