Maroni lancia la proposta di dare la cittadinanza ai bambini rom senza genitori nati sul suolo italiano. Una proposta, al solito, avventata e discutibile sotto il profilo costituzionale, che a Maroni serve indubbiamente per allentare la tensione sulla questione (vergognosa) della «schedatura» dei piccoli nomadi. Si tratta, però, nella sua rozzezza, di una proposta di grande interesse, perché per la prima volta e in modo clamoroso da parte della destra si apre alla possibilità che la cittadinanza sia attribuita non in ragione dello jus sanguinis, ma dello jus soli. Per capirci, chi nasce in Italia è italiano, a prescindere dalla sua provenienza. Sarebbe un passo avanti straordinario nel dibattito sulla "nuova cittadinanza", e bene hanno fatto i Radicali a rilanciare la boutade di Maroni, chiedendo di approfondirne il significato e la ‘portata’. Siamo quasi certi che così non sarà, e che la proposta di Maroni finirà presto nel dimenticatoio. Ma il tema è questo e va affrontato nella sua (straordinaria) importanza.

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