Comunicato stampa. Se il Governo ha deciso di istituire una carta per gli anziani più poveri in Lombardia esiste già uno strumento utilizzabile, senza progettarne e realizzarne di nuovi: è la carta regionale dei servizi. La proposta è del PD regionale, sempre critico con uno strumento che negli anni ha visto crescere il costo per la Regione fino a circa 170 milioni di euro all’anno, senza garantire tutti i servizi annunciati.
“Ci sembrerebbe più lineare – dichiarano Carlo Porcari e Giuseppe Civati, rispettivamente capogruppo e consigliere PD in Regione in Lombardia – fare per le persone meno abbienti ciò che ha già sperimentato il Governo Prodi, garantendo un assegno a coloro che non avevano un reddito sufficiente ad usufruire delle deduzioni e detrazioni fiscali, avendo peraltro distribuito nel dicembre scorso una somma quasi tripla rispetto a quanto annunciato da Tremonti, 1,2 miliardi a fronte di 480 milioni di euro. Il Governo ha scelto la strada di istituire una sorta di tessera annonaria, secondo noi meno efficace e, com’è stato autorevolmente sottolineato, portatrice di un problema di privacy, perché chi ne è portatore è come se dichiarasse la propria condizione di difficoltà. Noi formuliamo una modesta proposta nel segno del risparmio e della tutela della privacy. La Regione Lombardia può far abilitare a questo scopo la carta regionale dei servizi, che è già stata riconosciuta valida come carta sanitaria nazionale e dovrebbe poter essere utilizzata come borsellino elettronico. La carta costa molto alle casse lombarde, in questo modo potrebbe assolvere a una funzione evitando l’introduzione di costosi duplicati, e avrebbe il vantaggio di garantire maggior discrezione, visto che tutti i lombardi, non solo i meno abbienti, ne possiedono, o dovrebbero possederne una”.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti