E’ la proposta del vostro affezionatissimo in occasione del gay pride milanese di questo pomeriggio, a cui ho partecipato orgoglioso di esserci e orgoglioso di condividerlo con altri due dirigenti del Pd, Pierfrancesco Majorino e Luigi Vimercati (gli altri non c’erano, peccato). L’idea, nata durante la manifestazione, è semplice: il registro delle coppie di fatto, bocciato in Consiglio comunale a Milano solo qualche giorno fa, lo può fare il Pd, partendo dai singoli circoli. A Milano, Diana De Marchi si è già detta disponibile, a livello cittadino si potrebbe pensare allo strumento di internet. Ci si iscrive così ad un registro virtuale, che possa dare conto alla politica di quanto vasta sia la dimensione del fenomeno. Un messaggio laico, il nostro, senza essere provocatorio, che darebbe un segnale preciso: il Pd è aperto alla società e alle sue trasformazioni.

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