E’ ormai evidente: il mio e nostro appello, come quello di tanti altri democratici sparsi per il Paese, è letteralmente caduto nel vuoto. E’ la vera nota negativa dell’offerta politica del Pd. Abbiamo perso un’occasione straordinaria per segnare un gol nei primi minuti di gioco e dimostrare cosa sappiamo fare ai nostri avversari, sbaragliando una delle cose peggiori che abbiano mai prodotto: la legge elettorale pornografica. Le liste saranno compilate più o meno come nel 2006 e dobbiamo solo sperare che Veltroni e i suoi collaboratori facciano le cose giuste, altrimenti sono guai: un famoso detto della politica americana consiglia di non interrogarsi mai circa due cose in particolare. La prima, è il modo con cui vengono preparati gli hamburger (o le salsicce). La seconda è come vengono compilate le liste. Nel nostro caso la metafora è suggestiva: trattandosi di porcellum, il paragone è immediato. Ci rimane una sola mossa per forzare le maglie del sistema elettorale più scandaloso che c’è: che i big e gli acchiappa-voti si collochino solo nelle posizioni difficili, nella zona grigia del premio di maggioranza, assumendosi tutta la responsabilità della vittoria (o della sconfitta). Visto che nessuno dei due schieramenti ha fatto alcunché per disarticolare il porcellum, può essere un’idea per mettere un po’ di pepe alla competizione elettorale e dimostrare che il Pd è davvero diverso dagli altri e anche da quei difetti che gli vengono attribuiti. Chi lo fa, rompe con l’idea del “posto assicurato” e degli automatismi-al-di-là-della-volontà-degli-elettori, mandando un segnale di stile e di coraggio che in Italia potrebbe apparire rivoluzionario. Pensiamoci (tanto non ci penseranno…).

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