Auspicando che tutti aderiscano all’appellum e che ci si convinca della necessità di un’ampia consultazione sulle liste da presentare per la Camera e per il Senato, vorrei precisare due o tre aspetti che ci consentirebbero di correggere, almeno in parte, le perverse conseguenze a cui il porcellum ci conduce. Primo, se le liste sono bloccate, è il caso di sbloccarle, e questo è il tema dell’appello, facendo diventare questa scelta un valore politico da spendere in campagna elettorale. Secondo, se il sistema ci induce alla totale spersonalizzazione delle candidature, noi dobbiamo riportare le candidature nelle città e nei territori, dando loro un profilo di rappresentanza che l’attuale legge elettorale ha di fatto completamente dissolto. Terzo, dobbiamo convincerci che siamo un partito federale proprio in questa occasione, in cui è evidente una discrasia tra il sistema elettorale per la Camera e per il Senato (ben più ‘regionalizzato’ di quanto non preveda il dettato costituzionale). Questo riguarda le alleanze, “ma anche” la nostra proposta politica, “ma anche” il modo con cui ci presentiamo, “ma anche” il modo con cui ci organizziamo, “ma anche” il modo in cui candidiamo quelli che saranno i nostri rappresentanti. A me il partito del Nord non piace né sono mai stato tra i suoi sostenitori: a questi ultimi, però, chiedo uno scatto di orgoglio. E un’assunzione di responsabilità. Anche così si vincono (o si perdono) le elezioni.

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