Si chiama così il santuario di Caravaggio. Lì, di fonti e fontanili, ce ne sono tanti. Fanno parte della nostra storia. Una storia in gran parte perduta della pianura padana e della nostra Lombardia. Una storia che la Regione riconosce con la solita enfasi, addirittura in un testo di legge: si tratta della Legge Regionale n. 7 del 16 giugno 2003, Norme in materia di bonifica e irrigazione, e in particolare dell’articolo 14 dedicato esplicitamente al "Progetto fontanili". Nel testo si legge: "Ai fini della salvaguardia del sistema dei fontanili e dei colatori, in quanto componente essenziale dell’ambiente e del paesaggio nonché fattore indispensabile per il risparmio idrico, la Giunta regionale predispone un apposito progetto fontanili finalizzato alla loro conservazione e valorizzazione". Uno poi pensa che la Regione faccia rispettare le proprie leggi. E, invece, "invece no". Infatti, nella redazione del Piano cave della Provincia di Bergamo è prevista una bella cava, proprio a Caravaggio, proprio dove ci sono quei fontanili "componente essenziale dell’ambiente e del paesaggio". E c’è di più. La cava prevista dalla Provincia di Bergamo – che si è sbizzarrita: sono sette i nuovi ambiti di escavazione – è di 2 milioni di metri cubi. E la Giunta regionale cosa fa? Anziché rispettare la (propria) Legge regionale, aggiunge un altro milione. Nei pressi della Cascina Volte, che si chiama così, perché a volte la legge si rispetta, a Volte no.

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