Comunicato stampa. Regione Lombardia diffonde dati confortanti sulla presenza di particelle di pm10 nell’aria e nei polmoni dei cittadini secondo i quali, dal confronto con altre città italiane ed europee, Milano sarebbe molto meno inquinata di Torino (media annua di particelle per microgrammi 66 nel 2006) o addirittura di Londra (media annua di particelle per microgrammi 75 nel 2006), attestandosi su una media di 56 mg/m3 e su solo 149 giorni di superamento delle soglie consentite per legge, contro i 184 di Torino o i 224 della capitale britannica. «Se è davvero così significa che qui le istituzioni stanno andando in cortocircuito – afferma Maria Grazia Fabrizio, consigliera regionale del Pd – perché da un lato il presidente della Regione diffonde dati confortanti, dall’altro il sindaco di Milano chiede ai cittadini uno sforzo nel pagare l’ecopass per diminuire un livello di inquinamento allarmante. L’ecopass per Milano rappresenta e sintetizza il fallimento delle politiche regionali. Sul fronte dello smog le istituzioni dovrebbero fare fronte comune invece di continuare ad inseguirsi e a contraddirsi sempre con nuovi proclami». Per il PD la strategia contro l’inquinamento deve presupporre che i soggetti concorrano agli stessi obiettivi, e devono operare secondo una strategia che oggi, semplicemente, non c’è. Secondo il consigliere Giuseppe Civati «più mezzi pubblici, più politiche per il risparmio energetico, più investimenti in innovazione, questo servirebbe alla Regione per affrontare con coraggio l’inquinamento atmosferico. Invece la politica degli incentivi per l’acquisto di caldaie e veicoli è rimasta l’unica via percorsa concretamente dalla Regione, che ha però anche tagliato, a luglio in assestamento di bilancio, gli stanziamenti per le fonti rinnovabili, per i progetti sull’idrogeno e per i veicoli ecologici. Ora, quindi, discutiamo il bilancio per il 2008 sapendo che le cifre appostate sulla lotta allo smog potranno essere semplicemente riazzerate a luglio. Anche la legge per la lotta allo smog, approvata un anno fa, è rimasta quasi del tutto inapplicata. Nell’anno del Nobel a Gore per il suo impegno ambientalista ci saremmo aspettati da Formigoni qualcosa di più di una difesa d’ufficio del proprio operato».

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