Come in quella canzone di Battisti, «stessa strada, stessa porta», «ho un anno di più». E’ passato un anno esatto dall’approvazione in Consiglio regionale, con l’astensione collaborativa di tutta l’opposizione di centrosinistra, della legge contro lo smog. Un anno letteralmente buttato via. Il Governo ha impugnato la legge in alcuni suoi articoli per un fatto strettamente tecnico di attribuzione delle competenze e Formigoni ha pensato bene di utilizzare questo elemento come alibi per non applicare la legge in nessuna delle sue parti (come avrebbe potuto e come ha sempre fatto, quando il Governo ha impugnato le sue leggi, sia con Prodi che con Berlusconi, per intenderci). Il piano attuativo non è mai stato predisposto: è pronto, per carità, sta per arrivare, come no?, è questione di giorni… Invece è passato un anno. Le uniche iniziative assunte dall’amministrazione regionale sono state quelle legate al cambiamento dell’auto e alla sostituzione degli Euro 0. Risorse insufficienti e, tra l’altro, prelevate anche dalla voce ‘rinnovabili’ e da quella ‘veicoli ecologici’, precipitate con l’assestamento di bilancio quasi a zero. Il coinvolgimento degli enti locali, uno dei punti qualificanti della legge, è stato – se è possibile – anche minore del solito, e la cabina di regia, dove le scelte sarebbero dovute maturare, non è stata praticamente mai convocata, e solo per dare comunicazione ai sindaci e agli assessori dei Comuni e delle Province. Così per le polveri sottili: per quanto riguarda l’anidride carbonica, la Regione non si pone nemmeno il problema. L’enfasi sull’idrogeno si è di molto ridimensionata (forse per via dell’etimo: idrogeno vien da generare acqua e le politiche regionali fanno acqua – e smog – da tutte le parti). Anche senza citare Al Gore, almeno avremmo potuto investire su un progetto complessivo, che riguardasse la mobilità, l’intermodalità, le nuove fonti di energia, la promozione del trasporto pubblico locale. Le uniche risorse sono venute dal Governo Prodi e l’unica novità, se ci pensate, è il famigerato Ecopass della Moratti: lo pagheranno soltanto gli sfortunati o i fanatici dell’auto-in-piazza-Duomo, in un’area troppo limitata (quella dei Bastioni), con ricadute minime sul sistema lombardo. Ho visto cose che voi umani… ma non al largo dei Bastioni di Orione, al largo dei Bastioni di Porta Venezia. Anziché recuperare terreno, e migliorare la qualità del sistema lombardo e il benessere dei cittadini, continuiamo a perdere tempo. «Un anno di più»: la triste storia di Al Gore e di al meno.

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