E’ un partito di cittadini e di elettori attivi quello che è uscito ieri dalla Fiera di Rho-Pero, dove si è riunita l’assemblea costituente nazionale del Pd. Un partito che adotta lo strumento delle primarie per scegliere le più importanti cariche di governo locale e nazionale. Un partito aperto, in cui l’iscrizione non sarà «totalizzante», ha detto Veltroni, per poter partecipare e decidere. Un partito che vive nella società, espressione di una politica che nasce dalla società. Cose che condivido da tempo e che mi fanno molto felice. La sola, vera nota negativa è stata la scelta di votare il dispositivo che riporto in parte qui di seguito senza che fosse stato nemmeno illustrato. Il Pd nasce democratico con qualche però di troppo e la fase di transizione, pur aperta al contributo di tutti i partecipanti alle primarie, è affidata interamente ai delegati nazionali e regionali. Una scelta discutibile. Il dispositivo così recita:
«Entro il 30 novembre dovranno essere costituiti i gruppi del Partito Democratico ad ogni livello istituzionale.
Il 24 novembre in ogni provincia gli eletti nelle assemblee costituenti regionale e nazionale eleggono, a maggioranza assoluta dei presenti e con eventuale ballottaggio tra i primi due, il Coordinatore provinciale. In caso di collegio riguardante più province l’eletto vota nella provincia con il maggior numero di elettori nello stesso collegio. Si costituisce altresì un Coordinamento Provinciale, composto dai suddetti eletti nelle assemblee costituenti, nonché dai Sindaci e dai Capigruppo Consiliari del PD nei Comuni capoluogo, dai Presidenti di Provincia e dai capigruppo provinciali del PD, dai consiglieri regionali e dai parlamentari aderenti a gruppi del PD. Il Coordinamento provinciale può allargarsi ad altre persone con il voto favorevole di due terzi i componenti dello stesso. Entro il 23 dicembre saranno convocate dai Segretari regionali in accordo con i Coordinatori provinciali, assemblee di tutti i votanti alle primarie del 14 ottobre per costituire il partito democratico nei territori, secondo le modalità decise congiuntamente dal Segretario Nazionale e dai Segretari Regionali. Ai partecipanti alle Assemblee verrà consegnato un Certificato di “Fondatore del Partito Democratico”».

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