Si sente spesso citare la Campania per la questione dei rifiuti. E’ un vero luogo comune della destra lombarda: quando è in difficoltà, in men che non si dica replica: «Invece di polemizzare, pensate alla Campania», con conseguente chiusura del dibattito. L’invito a pensare alla Campania non è peregrino nemmeno per quanto riguarda la mobilità, dal momento che in Campania hanno un sistema di tariffazione regionale e il famoso biglietto unico che in Lombardia ci sogniamo. Mi ricorda Alessia che nel 1994 è stato costituito il Consorzio Unicocampania. Dall’ottobre del 2000 con l’introduzione della struttura tariffaria a fasce chilometriche è stata ampliata l’integrazione anche ad altri 42 Comuni della Provincia di Napoli, con bacino di utenza di 2.300.000 persone, per arrivare dall’ottobre 2001 ad includere 162 Comuni della Regione Campania oltre Napoli, con un bacino di utenza di 3.500.000 persone. Dal dicembre del 2002 al Consorzio aderiscono 13 società integrando così tutti i 551 Comuni della Regione Campania, con un bacino di utenza totale di 5.600.000 persone. Proprio il contrario di quello che accade in Lombardia. La Regione non solo non ha attivato il biglietto unico, ma non ha avviato alcuna procedura per l’integrazione tarrifaria: preferisce lo scaricabarile. Impassibile di fronte al ticket ombelicale che si è inventato il sindaco Moratti (senza ritenere di confrontarsi con nessuno degli enti locali dell’hinterland né per le modalità di gestione, né per l’utilizzo delle risorse), ha da tempo attivato la famosa cabina di regia sull’inquinamento, che funziona solo a senso unico, senza un reale coinvolgimento degli enti locali. Non ha raccolto nessuno degli appelli alla concertazione, che provenivano, tra gli altri, dalla Provincia di Milano, che ora si trova con il cerino in mano, perché Atm – controllata dal Comune di Milano – ha deciso che le tariffe aumentano solo nelle tratte extra-urbane, mentre nella città rimangono invariate. Un esempio di programmazione che rispecchia fedelmente la logica del ticket della Cerchia e l’isolamento fortemente voluto da Milano rispetto alle città della provincia. Chi ci va di mezzo, al solito, sono i pendolari, che non hanno alcuna rappresentanza nel governo della giunta Formigoni. L’invito a pensare alla Campania va rivolto a loro soprattutto.

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