L’assessore regionale Prosperini interviene a proposto della mostra sull’arte gay (uno dei suoi temi preferiti: ricordate la garrota?) e – oltre a chiedere, s’intende, che venga tolto il patrocinio del Comune di Milano – ci regala una perla delle sue: "Io adotto il motto "Scherza coi fanti, ma non con i santi". Pensi che ho visto quella porcata del film della nipote [era un discendente per la verità] di Van Gogh. Una vera infezione. Che motivo c’era di far vedere quella scena in cui un uomo scriveva sul corpo di una donna starnazzante i versi del Corano? Mi dica dov’è l’arte di quel film. Per i musulmani è un’offesa enorme. Poi il regista è stato ucciso, ma se gli avessero tirato due pugni in faccia, io avrei pagato volentieri all’aggressore l’avvocato". Uccidere era troppo, ma due pugni ci stavano bene. Ovviamente, alla memoria (la fonte è Affari italiani).

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