Leggo con interesse da Repubblica che il Governo ha predisposto le misure per la riduzione dei costi della politica. Si parla soprattutto di riduzione di auto blu e telefoni e del numero dei componenti delle assemblee regionali, provinciali e comunali. Sono ovviamente d’accordo, anzi credo si debba arrivare a quel -25% su cui Domenici (e Faglia) concordavano, per quanto riguarda il numero di consiglieri comunali, provinciali e, anche, regionali (in alcune regioni soprattutto). Mancano all’appello le misure nei confronti del Parlamento, perché esso è sovrano e il Governo giustamente non ritiene di intervenire. Il Parlamento però deve fare qualcosa al più presto, dello stesso segno. E ci vuole qualcosa di semplice e comprensibile. Avanzo una proposta rivoluzionaria: mentre si parla di scaloni e scalini, affrontando la riforma delle pensioni, non è il caso di eliminare anche la ‘gradinata’? Mi riferisco al regime pensionistico dei parlamentari, uno scandalo universale. Con mezza legislatura si ha diritto alla pensione. Lo sanno tutti, tutti inorridiscono, alcuni lo denunciano, altri vi rinunciano (come Veltroni, guarda un po’). Cambiare il sistema sarebbe un segnale forte e chiaro. Mi auguro che i parlamentari dell’Ulivo ci pensino (altrimenti, c’è sempre la proposta di legge di iniziativa popolare…).

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