«La soluzione della Cascinazza è quasi e puramente e semplicemente matematica. La proprietà ritiene di aver diritto a 380mila metri cubi da costruire, il Pgt di Faglia&Viganò ne concederebbe 100mila (vado all’ingrosso con le cifre): la somma divisa a metà fa 240mila». Così oggi recita il fondo di Losa (Il Cittadino). Inutile dire che è un ragionamento assurdo e tutto a favore della proprietà. La sentenza della Corte di Cassazione non prevede alcun risarcimento del Comune a favore del privato. Il Pgt di Faglia attende solo di essere approvato e se qualcuno lo vuole cambiare deve anche spiegare il perché. Quello che «la proprietà ritiene» dovrebbe interessare poco o niente agli amministratori del Comune (chissà cosa ritengono, a questo punto, gli altri proprietari monzesi: se adottassimo la ‘matematica’ di Losa, la città diventerebbe come Shanghai). Se la proprietà «ritenesse» di edificare un milione di metri cubi, cosa dovremmo fare? Secondo il teorema di Losa (proposta della proprietà meno previsione del Pgt diviso due) i conti sarebbero i seguenti: 1.000.000-100.000=900.000. Quindi, 900.000/2=450.000. Ecco che sulla Cascinazza andrebbero costruiti 450.000 metri cubi. La verità è un’altra: se Berlusconi non avesse inviato Romani in Giunta con l’obiettivo precipuo di sbloccare il suo Piano di lottizzazione, nessuno sentirebbe il bisogno di costruire su quell’area. Matematico, no?

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