– Chi voterai?
– Ancora non so, caro Socrate.
– Ti posso porre una domanda, Brambilla?
– Certo.
– Tu voti preferibilmente per chi ha fatto bene?
– Senza dubbio.
– E pensi che uno che ci ha fatto perdere 2,5 milioni di euro per una biga a fune, sia auriga da scegliere per la nostra città?
– Per nulla.
– Allora forse ritieni che una persona che è sostenuta da una coalizione litigiosa e molto composita vada sostenuta?
– Non credo affatto sia cosa da ritenersi utile.
– Credi dunque che si possa votare per chi è alleato di persone contro le quali è stato in guerra fino a poco tempo fa?
– Socrate, mi stai prendendo in giro? Assolutamente no.
– E, al contrario, voteresti per una persona che ha mantenuto le promesse, investito le risorse della comunità per opere utili in tutte le zone della città, dal Pireo al Macello, dalla stazione all’Acropoli?
– Questa è una possibilità che sono in grado di valutare.
– Si tratta di una persona che è architetto di professione, che disegna città e si appassiona al loro disegno e le vuole vive. A iniziare dalla sua.
– Prosegui, o Socrate.
– Una persona sostenuta dalla gente comune, senza parenti ingombranti, proprietari di terreni e di cascine, che vuole il bene di tutti e la loro qualità della vita.
– Mi entusiasma quest’ultimo concetto, puoi illustrarlo?
– Si intende che ogni quartiere abbia il verde, che le aree abbandonate siano recuperate per la pittura e per la musica, la più nobile delle arti. E un luogo dove discutere, come stiamo facendo tu ed io, ora, seduti su queste comode panchine, da poco tempo sorte in città.
– Socrate, ma quest’uomo lo conosco?
– Certo, è l’attuale reggitore della città, amante del dialogo e della cultura, della pulizia e dell’ordine, della partecipazione dei cittadini, a prescindere dal censo e dalla posizione che ricoprono.
– Dici di confermare la fiducia al reggitore architetto?
– Proprio così. A meno che tu non voglia affidarti al medico che cura i corpi, ma lascia le anime parecchio turbate.
– Mi hai convinto, caro Socrate, seguirò il tuo consiglio. Ora vado, che c’è una commedia di Aristofane al Binario 7 che non mi voglio perdere…

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