Raffaella dal suo blog commenta splendidamente la giornata di domenica e l’incontro di Michele Faglia con la cittadinanza:
«Che possa diventare città a livello nazionale». L’ha detto fieramente un monzese all’assemblea di lancio della campagna elettorale “partecipata” del sindaco Michele Faglia. E ha ragione: si respira un bel clima, a Monza, in questa domenica d’inverno. La sala è stracolma, e la gente chiacchera e sorride, un po’ ascolta chi prende la parola dal palco per lanciare le sue proposte, un po’ è la scusa è per ritrovarsi in compagnia. Come è giusto che sia. Signore in pelliccia, uomini di mezza età, ragazzi che distribuiscono il loro giornale: c’è un po’ di tutto, e soprattutto una grande cordialità e una dimensione umana. Che di questi tempi, e da queste parti, è cosa rara. Sembra po’ la domenica fuori dalla messa, ma più festoso. E gli interventi, durante l’assemblea, sono proprio “centrati”. Danno l’impressione di una cittadinanza attenta e attiva, abituata al dibattito e a contribuire in modo costruttivo e pertinente. Ad essere ascoltata. Perché quando dici la tua e qualcuno dall’altra parte ascolta, il livello automaticamente si alza: bisogna dire cose utili. Partecipazione significa anche responsabilità. Significa passare dalla lamentela alla proposta, da generico al concreto, dal “voi” al “noi”. In letteratura si chiama “empowerment”: passare dalla consultazione sui bisogni all’attivazione in prima persona per il miglioramento della qualità della vita della comunità. A Monza si chiama una domenica di sole, un sindaco che se ne va contento pedalando e sul sellino si legge “più bici meno guerre”, e 5 anni di buon governo alle spalle. Gliene auguriamo altri 50, e anzi, «che possa diventare città a livello nazionale»…

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