Qui di seguito la lettera di Michele Faglia, Sindaco di Monza, a Roberto Formigoni, sulla Legge regionale  di cui si è parlato nei post precedenti.

Egregio Presidente,
mi informano che la Proposta di legge “Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 12 per il governo del territorio” è stata calendarizzata per domani all’ordine del giorno del Consiglio regionale.
Il 23 gennaio scorso ti avevo già espresso per iscritto la mia preoccupazione su questa Pdl, con particolare riferimento alla modifica dell’art.36, comma 4, ove si prevede, nel testo proposto all’aula, una riduzione delle misure di salvaguardia da cinque a tre anni, nell’ipotesi che lo strumento urbanistico non fosse stato sottoposto dall’amministrazione competente all’approvazione entro un anno dalla conclusione della fase di pubblicazione. È proprio il caso di Monza. E non è tutto. Sarebbe la seconda norma fortemente punitiva introdotta dalla Regione nei confronti della mia città. Ti ricordo, infatti, come già l’art.25 comma 2 della stessa legge urbanistica regionale abbia interessato i soli due comuni con strumento urbanistico vigente ante 1975, cioè Monza e Campione d’Italia, impedendo l’approvazione di varianti di qualsiasi tipo, del piano dei servizi, nonché di piani attuativi in variante e di atti di programmazione negoziata di iniziativa comunale. Una sorta di “commissariamento” da parte della Regione, non proprio coerente coi principi di sussidiarietà, partecipazione, collaborazione e flessibilità riportati all’art.1 della stessa legge. Il tutto alla vigilia della discussione in Consiglio comunale di un nuovo PRG, frutto di due anni di duro lavoro, che è stato sospeso per ripartire con un nuovo PGT a tempo record. Oggi siamo nelle condizioni di poter iniziare la discussione in Consiglio comunale del PGT, ma la riduzione delle salvaguardie prevista dalla Pdl porrebbe in essere una grave destabilizzazione generale, cambiando le regole e contraddicendo nei fatti le previsioni dello stesso PGT. Con l’annullamento delle misure di salvaguardia del piano adottato si darebbe piena validità al piano vigente, risalente al 1971, riaprendo aspettative edificatorie, oggi sopite, su aree di espansione di notevole entità in varie zone della città. Inoltre, si comprometterebbero aree a parco assai fragili e preziose per l’equilibrio ambientale ed idrogeologico. Questo scenario non risponde alle aspettative della città ed al programma di mandato che è stato scelto dai cittadini monzesi attraverso il voto amministrativo. È in contrasto con le linee guida della Regione Lombardia e con gli stessi criteri ispiratori della Legge per il governo del territorio, atti a garantire processi di sviluppo sostenibile e la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale. Presidente, ti chiedo di non modificare l’articolo 36. Questo è il momento di dimostrare a Monza e ai monzesi che la Regione salvaguarda l’interesse pubblico alla tutela del territorio e non avalla un altro intervento legislativo punitivo nei confronti della terza città della Lombardia, ora capoluogo di Provincia, alla quale tu hai dimostrato in diverse occasioni una particolare attenzione.
Conto sulla tua capacità di intervento. Con viva cordialità. Michele Faglia

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