Sono d’accordo con Carlo Porcari, che scrive: «Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale De Martini (Lega) su La Provincia Pavese di venerdì a seguito dell’ennesima rapina nel pavese mostrano, come sempre, il limite di proposte demagogiche e populiste utili solo a dare visibilità a chi le porta avanti. Ritenere che un cittadino, o una famiglia, possa avere un incentivo economico grazie a una legge regionale per tenere la pistola in un cassetto è palesemente incostituzionale, oltre che particolarmente agghiacciante e diseducativa, ancor più se viene proposta proprio il giorno dopo la scoperta-confessione dei coniugi vicini di casa della strage di Erba. L’idea di una sorta di “fai da te” dell’autodifesa è in sé molto pericolosa e denota una leggerezza spaventosa. Siamo di fronte al solito corollario propagandistico-demagogico perfettamente in linea con la strategia Leghista di questi mesi: da una parte fomentare e spaventare i cittadini, come successo a Opera con i preoccupanti fatti di intolleranza legati all’incendio del campo temporaneo del 23 dicembre, o a Erba, con la caccia allo straniero delle ore seguenti la terribile strage – per poi scoprire che nulla c’entrava – dall’altra portare avanti una politica di disimpegno progressivo delle istituzioni. Siamo al “voucher pistola”, e ciò che ancora più preoccupa è la mancanza di strategia complessiva, oltre alla constatazione che la proposta di De Martini è del tutto improponibile sul piano legislativo, e costituisce una prima mondiale assoluta: infatti non risulta che in nessun paese al mondo ci sia una legge che finanzia i cittadini perché si armino».

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