Diciamoci la verità: Albinoleffe-Juventus poteva passare alla storia, se solo Palladino non avesse pareggiato. Sì, perché questo pomeriggio, nella sfida più curiosa della Serie B, la Juventus era ospite degli orobici presso lo stadio Atleti azzurri d’Italia, a Bergamo, la squadra di casa era addirittura passata in vantaggio. Con un rigore – con caduta di molto accentuata, parecchio visibile dai posti recuperati dal gentilissimo Vittorio (che mi ha accompagnato e ‘viziato’ da straordinario padrone di casa qual è) – ed espulsione di Buffon, molto severa anche regolamento alla mano. Insomma, alla mezzora la Juve era in dieci e si ritrovava sotto di un gol contro l’Albinoleffe. Me l’avessero detto un anno fa, avrei pensato a uno scherzo. E per di più, vado molto raramente allo stadio, e ci mancava pure che la Juventus oggi perdesse la prima partita di B per segnalare evidentemente che le partite è meglio che le veda in televisione. Non c’era Alex, oltretutto, e non c’era nemmeno Trezeguet, Zalayeta e mezza difesa. Note a margine: con la Juventus l’Albinoleffe ha incassato di più che in tutto il resto del campionato (ecco anche a cosa serve mandare la Signora in B) e gli spettatori juventini erano circa l’80% del totale: quindi, era certamente una trasferta, ma molto sui generis. Il giovane Marchisio – entrato per pochissimi minuti – ha dribblato con troppa insistenza l’intera squadra dell’Albinoleffe (anche guardalinee e fotografi), ma si è dimostrato talentuoso (il ragazzo si farà). Palladino, costretto a fare la prima punta dopo l’espulsione del miglior portiere del mondo, è dotato di una tecnica da fuoriclasse, ma deve ancora imparare a prendere il tempo ai difensori quando arriva in area. Buono, come sempre, Balzaretti, commovente Nedved. Dispiace soltanto avere visto per un minuto soltanto il Bonazzi, fuoriclasse locale, di cui mi hanno tessuto le lodi a inizio partita, ma pare che non sia nelle grazie di Mondonico. Sarà per la prossima volta.

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