Pietro Redondi, professore ordinario di Storia della scienza all’Università Milano Bicocca, ieri sera su Radio Popolare lanciava una proposta di grande interesse per dare contenuti significativi all’Expo 2015 e alla candidatura milanese. Redondi ricorda come l’Esposizione universale del Sempione del 1906 fosse dedicata al lavoro (era l’anno della fondazione della Cgil) e all’energia, alla luce anche del grande movimento per l’elettrificazione che proprio a Milano aveva trovato sede. Si chiede quale potrebbe essere – alla luce di questo autorevole precedente – il tema dell’Esposizione del 2015 e lo individua nelle energie alternative e nella loro promozione. Mi sembra un’idea semplice e molto efficace: la questione energetica sarà sempre più critica nei prossimi anni e direttamente collegata agli stili di vita, alle modalità con cui si svilupperà la produzione di beni e di servizi, alla qualità della vita dei cittadini del pianeta, a partire dalle sue grandi aree urbane (per quanto riguarda la mobilità, innanzitutto, e la qualità degli edifici: vedi alla voce risparmio energetico). L’Italia ha uno straordinario ritardo in questo campo e anche la Regione Lombardia sarebbe costretta a rivedere in positivo i propri programmi, rilanciando progetti come quello del Polo per la mobilità sostenibile di Arese, per fare un solo esempio. La candidatura di Milano avrebbe così un significato alto e nuovo, intorno al quale costruire un percorso decisivo per la nostra area, influente anche sulle scelte politiche del quotidiano. E’ fino ad ora la proposta più convincente – insieme forse a quella del ministro Nicolais di promuovere una candidatura congiunta Milano-Napoli – e credo che la Sinistra milanese dovrebbe farla propria e sostenerla nelle diverse sedi istituzionali, perché è importante che oltre ai contenitori, a Milano, si inizi a parlare anche dei contenuti.

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