Questa mattina è finita la brutta vicenda della mozione del Consiglio regionale che doveva esprimere unitariamente al Pontefice la solidarietà del mondo politico lombardo per gli attacchi subiti nei giorni scorsi in relazione alla lezione di Ratisbona. Ho cercato, nel post precedente, di raccontare la seduta di ieri. Stamane, alla fine, si è votato, con l’uscita dall’aula dell’Unione e la votazione da parte della maggioranza di tutti e tre i testi presentati. Massimo Corsaro estensore della mozione di AN è così passato da Veneziani a veneziano, dal presentarsi come un intellettuale della Destra ad assumere atteggiamenti tipici del ‘venezia’ dei campi di periferia: o si vota la mia mozione, o buco il pallone e vado via. Il risultato è un curioso e paradossale relativismo delle posizioni, per cui si votano tre testi diversi – soprattutto quello di An dagli altri due – e si manda un messaggio confuso alla comunità lombarda e allo stesso Pontefice. E’ il primo caso in cui, per condannare le strumentalizzazioni, si strumentalizza ulteriormente, cercando di far passare il punto di vista di una parte, abbandonando con molta leggerezza un’espressione unitaria, che avrebbe dato senso e importanza al voto della mozione. Viene in mente la storia dei tre anelli del Decameron di Boccaccio e di Nathan il saggio di Lessing. Si tratta della domanda che Saladino rivolge a un saggio ebreo, chiedendogli quale sia la Legge vera tra quella di Mosè, quella di Gesù e quella di Maometto. E il saggio risponde con una favola, raccontando di un signore proprietario di un anello preziosissimo che, avendo tre figli e non volendo fare torto a nessuno di loro, prima di morire, chiede a un orafo di trarre due copie dall’originale, lasciando credere a tutti e tre di possedere quello vero. Scrive Boccaccio a mo’ di conclusione: "Ciascuno la sua eredità, la sua vera Legge, e i suoi comandamenti si crede aver a fare; ma chi se l’abbia, come degli anelli, ancora ne pende la quistione". La questione è ancora sospesa, tra le grandi religioni e le questioni interculturali. Nel frattempo, la maggioranza del Consiglio regionale, che non ha ricevuto in dote i tre anelli, si lambicca con le tre mozioni. Mala tempora.

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