Non credo che sia mai successo che, a un’inaugurazione o a un taglio del nastro, mancasse un rappresentante della Regione Lombardia, ma – anche in questo caso – c’è sempre una prima volta. E’ accaduto oggi in occasione della presentazione della Mia alla Fiera di Monza. Dal Pirellone non si è fatto vedere nessuno. Non si tratta, ovviamente, di una scelta ispirata a ritrosia o alla volontà di non apparire: sarebbe contraria, come filosofia, al formigonismo iperpresenzialista degli ultimi anni. Il motivo è tutto politico. La Regione Lombardia da tempo evita di impegnarsi per la realizzazione della nuova Fiera di Monza. Nel Collegio di vigilanza dell’accordo di programma del Rondò dei Pini, nell’ultima riunione, il rappresentante della Regione ha chiesto che la Fiera, che troverà sede nell’area dell’ex-Caserma IV novembre – non fosse inserita nel pacchetto di interventi previsto dalla nuova edizione dell’accordo tra Comune e Regione. E questo ci aveva molto insospettito. Ma oggi il fatto che nessuno ci fosse, conferma che la nuova Fiera di Monza, attualmente alloggiata in spazi non certo consoni lungo viale delle Industrie, non è una priorità della Regione Lombardia, nonostante sia uno dei punti qualificanti della nuova Provincia di Monza che la stessa Regione – a parole – sostiene di promuovere con tutte le proprie forze. Anche il presidente dell’Ente fiera, Visconti, nel suo discorso inaugurale di stamattina ha duramente condannato l’atteggiamento della Regione. Sempre pronta ad occuparsi di Monza – vedi Cascinazza, viale Lombardia, autodromo – ma non per risolvere i problemi: per crearne di nuovi.

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