Sul Corriere di oggi, fin dalla prima pagina nazionale, compare un’intervista a Roberto Formigoni, che lancia l’autonomia lombarda, con una serie di considerazioni di grande interesse. Per prima cosa, è il caso di notare che quanto Formigoni propone a proposito di una rivoluzione in senso federale è già accaduto in Toscana, dove l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione – così come modificata dalla riforma dell’Ulivo – ha già trovato ampia e approfondita valutazione, anche dal punto di vista statutario. A proposito dello Statuto della Lombardia, Formigoni spiega il ritardo della sua modifica (un ritardo di cinque anni) con l’attesa per la devolution, spiegando poi il fallimento di quest’ultima con la necessità di tornare alla Riforma del Titolo V del 2001. Un modo curioso per raccontare la storia degli errori del centrodestra, a livello regionale e nazionale. Ma è con il commento nei confronti del sostegno dell’Ulivo al Tavolo Milano che Formigoni si spinge un passo più in là. Dice Formigoni: "Ds e Margherita hanno votato con la maggioranza, e questo è stato un gesto di coraggio particolarmente apprezzato. In Lombardia si è inaugurata una fase nuova, una fase di dialogo costruttivo". Per credere almeno a quest’ultima affermazione è il caso che il presidente si adoperi per affrontare anche le politiche regionali con lo stesso slancio. Altrimenti la fase nuova sarà solo l’ennesimo proclama di un presidente in cerca di vie d’uscita grancoalizionali.

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