11 marzo: giusto non condannare per “concorso in devastazione”

(Comunicato stampa) Apprendiamo con soddisfazione che nella sentenza di oggi, sui partecipanti ai fatti dell’11 marzo scorso, si sia distinto tra chi ha commesso reati e chi aveva la sola colpa di essere presente in piazza. Alla luce della sentenza appare comunque chiaro che i quattro mesi di carcere in attesa del giudizio sono stati una forzatura, ancor più grave nel caso dei nove ragazzi dichiarati innocenti. Prendiamo atto che buona parte delle richieste del pubblico ministero non siano state accolte, soprattutto il teorema del "concorso in devastazione", che avrebbe creato un precedente francamente non accettabile. Ci auguriamo ora da una parte che finisca il periodo delle strumentalizzazioni che una certa destra milanese ha voluto creare, e dall’altra che si comincino a creare le condizioni perché manifestazioni come queste non trascendano più in atti contrari agli stessi motivi per cui vengono indette.

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