Passata la legge in Regione, la palla torna al Consiglio comunale di Monza. A lungo i due Consigli si sono svolti in parallelo, alla Plutarco, fino a ieri sera. Adesso in Consiglio a Monza non ci sono più alibi per nessuno: con l’approvazione della legge, tutti devono chiarire la loro posizione. Se intendono cioè votare il Piano di governo del territorio o se preferiscono dedicarsi all’ostruzionismo per farlo saltare e consentire l’edificazione di 1.500.000 metri cubi. Tertium non datur: vie di mezzo non ve ne sono. E non per decisione della maggioranza monzese, ma proprio per la legge votata da Formigoni e dai suoi. Così si capirà chi davvero vuole difendere la città e chi si preoccupa soltanto degli interessi privati di un privato.

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