Tanto per dire che in Regione non si scherza affatto, in commissione è passato il PdL 151 ovvero la Legge quadro sulla cattura di richiami vivi. A parte il titolo truculento, che fa venire in mente la Transilvania più che le Orobie, è evidente che di una legge quadro in materia si sentiva proprio bisogno. In etologia il richiamo è la "vocalizzazione volta ad attirare l’attenzione o l’intervento di conspecifici". La Regione, dice la legge, "al fine di incentivare l’attività di allevamento di uccelli utilizzabili come richiami vivi, approva e finanzia, tramite apposite convenzioni, specifici progetti di allevamento" con lo scopo dichiarato di "ricostituire il patrimonio di richiami vivi dei cacciatori da appostamento residenti in Lombardia". Alle province spetta invece il compito di catturare esemplari appartenenti alle specie tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, merlo, allodola e pavoncella, che vengono poi forniti "gratuitamente ai cacciatori da appostamento residenti in Lombardia" (solo ai residenti, as usual). Tradotto in parole semplici, la Regione non solo autorizza la caccia in deroga e in palese contraddizioni con le direttive europee, ma addirittura finanzia direttamente l’attività venatoria, nel pieno rispetto di una sussidiarietà volatile che coinvolge anche le province. Inutile aggiungere che non siamo d’accordo.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti