In Francia e in Inghilterra 70 donne su 100 partoriscono senza dolore. In Lombardia solo 7. In Brianza meno di 4. I DS chiedono che presto si raggiungano dati diversi per quanto riguarda l’analgesia epidurale. Spiega la puntualissima Sara Valmaggi:  “L’analgesia epidurale è una tecnica capace di ridurre considerevolmente il dolore del parto con un alto grado di sicurezza per la madre e per il neonato, e lo stesso Comitato Nazionale per la Bioetica già dal 2001 ha affermato che “il diritto della partoriente di scegliere una anestesia efficace deve rientrare tra quelli garantiti”. “Ancora oggi – prosegue Valmaggi – in 45 punti nascita lombardi su 76 il parto indolore non è contemplato e, nelle rimanenti strutture, è possibile accedervi solo in determinati giorni della settimana e solo nelle ore diurne, a dispetto della ovvia imprevedibilità dell’evento; peraltro va sottolineato anche il fatto che, nella bozza del  Piano Socio Sanitario Regionale 2006-2008, non è previsto alcun intervento che incentivi l’utilizzo dell’analgesia epidurale, che rimarrà quindi un miraggio per tantissime donne. Sappiamo inoltre che un altro freno alla diffusione di questa tecnica è la carenza di personale specializzato dedicato all’analgesia ostetrica, ed è per questo motivo che con la nostra mozione chiediamo anche che la Regione promuova e finanzi la formazione del personale di anestesia e addetto alle sale parto per una corretta e sicura pratica del “parto indolore con l’obiettivo di arrivare ad effettuare la partoanelgesia presso ogni punto nascita della regione tutti i giorni, almeno nella fascia oraria 8-20, e 24 ore su 24 nelle strutture dove si effettuano più di 1500 parti all’anno”.

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