L’Anas ha revocato l’appalto per il progetto di viale Lombardia: si conclude così una vicenda che dura da troppi anni e che tiene sulle spine un’intera comunità. La Regione deve tornare a essere protagonista. Pronto a celebrare i successi della strada che collega la Valtellina a Milano – tutti ricordano le celebrazioni per il traforo del Barro (seconde solo all’apertura del tunnel della Manica) – Formigoni deve assicurare ai cittadini lombardi che l’opera verrà terminata anche nel suo tratto finale. L’indizione del nuovo bando deve costituire l’assoluta priorità per la Lombardia per quanto riguarda le infrastrutture: prima di sbandierare nuove strade e autostrade (per altro tutte in alto mare), andrebbe risolto uno dei problemi viari più clamorosi della nostra regione. A questo proposito, la Giunta regionale deve garantire trasparenza ed efficienza, attivarsi presso Anas e presso il nuovo Governo perché altro tempo non vada sprecato (Di Pietro aiutaci tu!). E dovrà operare con uno spirito di intesa e di collaborazione con gli enti locali coinvolti, che subiscono da troppo tempo l’impatto del traffico e dell’inquinamento e che si sono trovati, in questi anni, troppo spesso lontani dal luogo delle decisioni, abbandonati nell’incertezza e nella confusione di un progetto e di un iter amministrativo che andavano meglio interpretati. E’ il nostro un appello e una presa di posizione chiara, perché la Regione faccia la sua parte, senza retorica e fattivamente, un avverbio caro a Formigoni solo a parole. Se così sarà, avrà tutta la nostra collaborazione.

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