Formigoni non ha deciso che cosa fare e ormai sono passati mesi dal momento in cui ha azzardato l’avventura romana. Nel frattempo, però, per non smentirsi, ha iniziato le grandi manovre per il rimpasto di giunta: non si sa mai, comunque andrà a finire è meglio organizzarsi, sembra volerci dire il celeste presidente regionale. Escono Bernardo e Guglielmo (i loro cognomi son dei nomi, a rappresentare forse la familiarità con Formigoni), entrano Rossoni e Ponzoni, uniti al presidente – soprattutto quest’ultimo – non solo dalla rima. Il mitico Zambetti, l’assessore al termostato, dovrebbe rimanere: il suo passaggio alla nuova (?!) DC non dovrebbe compromettere la sua permanenza in giunta. In più dovrebbe arrivare Scotti, Udc verace, che aveva iniziato la legislatura polemizzando sulle commissioni e che probabilmente in giunta troverà un ubi consistam. Cambiamenti in vista anche in Consiglio: Fontana, presidente da due legislature, abbandona per fare il sindaco di Varese. Al suo posto, Zanello o Boni: qualcuno parla anche di Rosy Mauro. L’impressione è che un anno sia passato invano: come l’anno scorso, ci attende il solito valzer di poltrone, la stessa discussione sulle peppole, la stessa spiaggia, lo stesso mare. E pensare che questa Regione non dovrebbe essere un albergo. Ma lo è diventata. Con il presidente, per primo, che non sa nemmeno se prenotare altre notti, o chiedere il conto e volare via…

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