Prosegue la rassegna formigoniana di brutte figure in campo ambientale. 100 giorni fa l’assessore Zambetti annunciò l’imminente presentazione di un progetto di legge regionale per la lotta allo smog, ma non è ancora passato dalla Giunta regionale. Ma c’è di peggio. Vi ricordate la legge regionale sui filtri anti-particolato che Formigoni chiese di votare in tutta fretta perché fosse approvata dal Parlamento prima della chiusura delle Camere? La legge non passò nemmeno l’esame della Commissione Trasporti della Camera e Formigoni se la prese con i nostri deputati per avere bloccato l’iter della ‘sua’ legge. Avevamo dimostrato che si trattava di falsità, e che in realtà anche la maggioranza – di allora – riteneva che non vi fossero le condizioni per legiferare sull’argomento. La scoperta di oggi, alla luce di quella polemica, è sensazionale. Si tratta della lettera, finalmente resa nota, che la Commissione europea, attraverso il presidente Durao Barroso, ha inviato a Formigoni. Il  presidente della Commissione europea fa riferimento alle proposte della regione Lombardia per porre rimedio alla situazione dell’inquinamento atmosferico, decisamente fuori dai limiti imposti dalle direttive europee. In particolare, Barroso si riferisce proprio alla proposta di legge sui filtri antiparticolato. Barroso afferma di non avere ricevuto alcuna segnalazione da parte del Governo nazionale, sempre necessaria quando le normative nazionali sono diverse da quelle comunitarie. Tutto ciò negli stessi giorni – era il 9 marzo – in cui Formigoni incolpava il Parlamento di non aver proceduto d’urgenza per approvare la legge. Si fa quindi chiarezza sul carattere totalmente propagandistico della proposta, visto che Formigoni non riuscì nemmeno a ottenere il supporto da parte del governo Berlusconi. Adesso può chiedere a Prodi… Per la Lombardia l’unica soluzione è cambiare aria. O noi. O Zambetti e Formigoni.

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