Tutti d’accordo

Capirete la mia sorpresa e il mio entusiasmo nell’apprendere che ormai il Partito democratico è visto come un’urgenza e una necessità da tutti (financo dalla sinistra DS, che non esclude di poterne parlare). Fino a un mese fa non era possibile pensare a nulla di simile. Anzi, con la proposta avanzata da Marco Riboldi e da me, ero stato attaccato – anche duramente – da numerosi nostri dirigenti che trovavano la nostra idea di costituire un primo circolo del costituendo partito una fuga in avanti, pericolosa per le forze politiche che rappresentiamo, i DS e la Margherita. I tempi sono cambiati, non c’è che dire. Ora anche i DS milanesi, restii ad affrontare l’argomento partito democratico tanto da vedere con sospetto le proposte che andavano in quella direzione, lanciano «un grande gruppo unico riformista a Palazzo Marino, che coinvolga non soltanto gli alleati ulivisti della Margherita, ma aperto anche allo Sdi e agli eletti della lista Ferrante. L’orizzonte è quello della costruzione del Partito Democratico». A volte le elezioni servono. Per cambiare.

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